ENNA. Un settore ridotto al collasso e che non riesce a vedere prospettive future e che di fatto ha perso ogni speranza di sperare. È quello della formazione professionale che ormai da oltre 5 anni vive una condizione di estrema precarietà. In provincia, ad esserne interessati, sono circa trecento persone a varia qualifica e che nell'arco di questo periodo di crisi hanno accumulato ritardi di pagamenti che vanno da un minimo di 12 sino ad un massimo di 30 mensilità con pensanti conseguenti per altrettante famiglie visto che ad ogni lavoratore dietro c'è quasi sempre un nucleo famigliare.
Ma di questi oggi in attività ma con rapporti di lavoro a singhiozzo negli enti di formazione che non sono stati spazzati via dalla "riforma", ce ne sono si e no una cinquantina. In tutta la Sicilia sui circa 8 mila addetti in attività ve ne saranno si e no un migliaio. Addirittura circa una sessantina che erano impegnati all'interni dei centri per l'impiego e che svolgevano il servizio di orientamento al lavoro, sono sospesi dall'aprile del 2014 senza avere nessuna prospettiva di ripresa lavorativa.
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