ENNA. Il Pd, insieme all'alleato Sicilia democratica, fanno incetta di cariche a Sala d'Euno e si chiudono nel fortino. Con gli stessi voti, 17, vengono eletti presidente, Ezio De Rose Pd, e vicepresidente, Paolo Gloria Sd, sbarrando la strada alla minoranza consiliare. Ma se era del tutto logico, naturale e giusto che la presidenza andasse al Pd, forte di 15 consiglieri su 30, meno linearità politica ha avuto l'elezione del vicepresidente considerato che legge, regolamento e statuto davano un'indicazione ben chiara con la carica che doveva essere affidata alla minoranza consiliare.
Un documento del capogruppo di Sd Saverio Cuci ha tentato di giustificare quello che a molti è sembrato ingiustificabile anche dentro il Pd. Insomma è passata la legge della ripicca, della vendetta istituzionale. Un brutto segno per la città che invece ha bisogno di scontri veri e perfino duri ma senza furbate. Sala d'Euno è chiamata a recitare un ruolo importantissimo nell'amministrazione del perimetro urbano, deve essere il garante civico, affinchè la giunta non eccede in personalismi o spinte di gruppi o di partiti. E invece è stato proprio il consiglio a rimanere impantanato in questo guado non volendo riconoscere il giusto spessore ad una legge che offre un'indicazione forte per assicurare pesi e contrappesi alla prima assemblea cittadina.
Prima il sindaco Maurizio Dipietro ha presentato la giunta e le deleghe assegnate, poi Rosalinda Campanile ha preso il posto del dimissionario Giovanni Contino.
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