ENNA. Ieri dal consiglio comunale niente avvio della “procedura per la gestione diretta del servizio idrico”. Se ne dovrebbe riparlare questa mattina alle 11, ma sarà fatica sprecata, se la seduta si farà, poiché la legge regionale ha espressamente indicato ieri come ultimo giorno possibile. Quindi per il momento rimane tutto come prima con AcquaEnna a gestire il servizio.
Ieri i dubbi e le incognite hanno prevalso. Alle 15,25 è venuto a mancare in aula il numero legale e il presidente Ezio De Rose ha interrotto per un'ora la seduta. Alla nuova chiamata, troppi assenti e tutto rimandato di 24 ore, a questa mattina alle 11. Quando il consiglio non approverà nulla con grande delusione del M5S che fino all'ultimo ha tentato di tutto per avviare il procedimento che avrebbe potuto tagliare l'incarico ad AcquaEnna. In molti però ritenevano che questa iniziativa avrebbe avuto solo la forza di un indirizzo politico.
Il sindaco Maurizio Dipietro l'aveva infatti fatta propria quasi controvoglia; non ritiene giusto il percorso. Da sempre sostiene che per dare un taglio alla gestione privata del servizio idrico e le conseguenze non pesare sulle tasche dei cittadini deve essere attivato un altro iter: la rescissione per inadempienza. Nelle ultime ore poi, una nota dell'assessore regionale all'Energia Vania Contraffatto ha fatto vacillare le ultime certezze di Sala d'Euno.
Con la delibera approvata, considerata l'impugnativa del governo nazionale rispetto la nuova legge regionale, esisterebbe la possibilità, a secondo degli esiti finali della vicenda, di procurare un danno erariale. Una considerazione quella dell'assessore regionale che è sembrata assolutamente concreta. A questo punto la giunta ha pensato di ritirare l'atto. Ma per fare questo ha chiesto la condivisione dell'intero consiglio. Il gruppo del M5S si è messo però di traverso aprendo una polemica infinita.
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