ENNA. "In Sicilia si è innamorati delle piccole e grandi opere, poi dalle inchieste giudiziarie scopriamo perché".
È quanto dichiara il Senatore del M5S Mario Giarrusso, componente della Commissione Antimafia, che spiega: "L'eliporto di Agira (Enna), un'opera i cui lavori sono partiti in ritardo nel 2014, dovrebbe essere un fiore all'occhiello, invece, ad oggi, l'infrastruttura è inutilizzabile".
Un'opera di per sè molto importante, e considerando che i lavori sono stati completati a marzo 2015, un dubbio ci sorge spontaneo: perché ad oggi l'eliporto non è in funzione e quindi non utilizzabile dalla collettività?
L'importo investito dalla Regione Sicilia è certo di non poco conto: 400 mila euro attraverso i Fondi FESR 2007/2013 dell'Unione Europea. Il Comune di Agira - continua Giarrusso - ha pensato bene di realizzare l'opera in un'area sottoposta a vincolo archeologico e paesaggistico e in prossimità di un'abitazione civile e di una scuola materna. L'infrastruttura risulta ancora non funzionante a causa della mancata autorizzazione da parte dell'ENAC". Oggi è stata presentata una interrogazione parlamentare a firma del senatore Giarrusso per chiedere ai Ministri Delrio e Franceschini quali sono le vere cause della mancata autorizzazione finale da parte dell'Enac e perché l'ufficio tecnico del Comune di Agira non ha chiesto, prima di procedere all'individuazione del sito, un parere alla sezione paesaggistica e archeologica della Soprintendenza di Enna. Conclude il senatore Giarrusso: "Ma chi ha costruito "realmente" l'eliporto di Agira?".