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Il siciliano Augusto Barbera è il nuovo presidente della Corte Costituzionale

Da novembre guidava già la Consulta come facente funzioni. Ha 85 anni, è nato ad Aidone

Augusto Barbera, nuovo presidente della Corte Costituzionale (foto di Giuseppe Lami/Ansa)

Il siciliano Augusto Barbera è il nuovo presidente della Corte costituzionale. Professore emerito di diritto costituzionale all’Università di Bologna, Barbera era dal mese scorso il presidente facente funzioni della Corte. Ha 85 anni, e guiderà la Consulta per un anno.

Giurista di fama e autore prolifico di volumi e saggi sul diritto costituzionale, Barbera è approdato alla Corte nel 2015, eletto dal Parlamento su indicazione del Pd, ne è stato vicepresidente e sino ad oggi presidente reggente, da quando a novembre è scaduto il mandato di 9 anni di Silvana Sciarra, alla quale ora succede a pieno titolo. Nato ad Aidone ,in provincia di Enna , classe 1938, sposato, con due figli, è professore emerito di Diritto costituzionale presso l’Università di Bologna, dove è stato professore ordinario fino al 2010.

Laureatosi nel novembre del 1960, si è formato all’Università di Catania dove, nel 1968, ha conseguito la libera docenza in diritto costituzionale. Nell’ambito dell’attività accademica, è stato professore ordinario di Diritto costituzionale nelle Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna (dal 1994 al 2010) e dell’Università di Ferrara (dal 1970 al 1977). Ha insegnato Istituzioni di Diritto pubblico nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Bologna (1977-1994) e Diritto costituzionale italiano e comparato nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Catania (1969-1970).

Ha pubblicato 22 volumi e circa 400 tra saggi, note a sentenza, relazioni o interventi a convegni. È stato Direttore, dal 1999 al 2015, di «Quaderni costituzionali. Rivista italiana di diritto costituzionale», edita da Il Mulino. È componente del comitato di direzione e del comitato scientifico di diverse riviste, fra cui «Rassegna parlamentare», «Studi parlamentari e di politica costituzionale», «Le istituzioni del federalismo», «Nuova informazione bibliografica», «Autonomie locali e servizi sociali». Inoltre, co-dirige, insieme al Professore Andrea Morrone, gli «Annali di diritto costituzionale».

Altra sua grande passione la politica. Dal 1980 al 1982 consigliere regionale in Emilia Romagna, poi è stato deputato eletto nelle liste del Pci e del Pds, per cinque legislature, fra il 1976 e il 1994. Nell’aprile 1993 venne nominato ministro per i Rapporti con il Parlamento nel governo di Carlo Azeglio Ciampi. Si dimise però, a 24 ore dal giuramento insieme agli altri tre ministri della sinistra di quell’esecutivo in polemica per la mancata concessione, da parte del Parlamento, dell’autorizzazione a procedere nei confronti di Bettino Craxi. È stato anche fra i promotori dei referendum elettorali del 1991, del 1993 e del 1999.

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