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Coronavirus, a Troina avviata indagine su correlazione tra fumo e malattia

E’ stata avviata questa mattina a Troina  con i primi prelevi, l’indagine sull'impatto del fumo sulle infezioni da Sars Cov 2 e da Covid 19. L’indagine coinvolge in totale un campione di 1.300 residenti a Troina, Comune che è stato zona rossa e dove si era sviluppato uno dei più grossi focolai di Covid 19 e la cui popolazione è, pertanto classificata «ad alto rischio».

Il campione comprende soggetti dai 15 anni agli ultraottantenni e prevede test siero - epidemiologici finalizzati alla valutazione che viene condotta dal Centro di ricerca per la riduzione del danno da fumo dell’università di Catania e dal suo spin off accademico Eclat che afferisce al Dipartimento di medicina clinica e che è specializzato nello sviluppo di dispositivi sostitutivi al fumo da combustione. Lo studio è svolto in collaborazione con il Comune di Troina, l’Oasi Maria Santissima e la Duke University del North Carolina.

Lo studio, già approvato dal Comitato etico dell’Oasi, si svolgerà per tutto il mese di settembre, fino ad esaurimento dei test e consisterà nella raccolta di piccoli campioni di sangue, su cui verranno effettuate analisi per verificare lo stato di fumatore e la sieroimmunologia da SarsCov 2 e da Covid 19, oltre alla somministrazione di un questionario per rilevare dati epidemiologici correlati alla ricerca. Obiettivo dello studio è la valutazione del rischio clinico e la ricerca di interventi, anche per fornire indicazioni sui programmi di vaccinazione quando saranno disponibili. L’indagine sarà poi ripetuta solo sui soggetti che risulteranno sieropositivi ad 8 e a 24 settimane dai primi test, i cui dati verranno comunicati all’Asp di Enna.

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