Ritrovarsi dopo 42 anni e scoprire che, nonostante il tempo, il clima di amicizia e condivisione non è per nulla cambiato. Lo hanno sperimentato le ex allieve della quinta femminile della scuola elementare Santa Chiara (nella foto Guarasci), che, appunto dopo più di quarant’anni da quando si sono conosciute iniziando assieme la loro avventura nella scuola allora diretta da Salvatore Gangidino, si sono ritrovate, questa volta davanti a una pizza, con lo stesso brio di un tempo. “Ci siamo conosciute nel 1967 – racconta Salvina Ferro, una delle 25 allieve dell’unica classe composta esclusivamente da donne all’epoca – E sino al 1971 siamo state insieme”. “Eravamo una classe meravigliosa”, aggiungono Giovanna Mancuso, Mariarita Tirrito ed Eleonora Dottore, sedute al tavolo accanto alle ex compagne per la cena organizzata in nome dei vecchi tempi. “Si studiava, ci si confidava segreti, si cresceva insieme”, dicono Silvana Fazzi, Francesca Farina e Matilde Greca. “Non eravamo solo compagne di classe – chiosano Marianna Scavuzzo e Annamaria Cantalupi, le più studiose del gruppo – ma anche e soprattutto grandi amiche”. A confermare il tutto la maestra Concetta Leanza, presente alla cena, anzi forse tra le promotrici dell’incontro. “C’era un clima unico in quella classe – dice Leanza che, giovanissima e al suo primo incarico da insegnante, ha cresciuto le allora bambine accompagnandole sino alla quinta elementare – Tutte personcine garbate e studiose”. In verità qualche discola tra le allieve in grembiule e fiocco bianco pare che in effetti ci fosse, ma riusciva a organizzare bene le sue birichinate. “Era Biagina”, dicono in coro indicando una distintissima signora dagli occhi cerulei, Biagina Pavone. Tanti i ricordi belli di giorni e giorni passati insieme. La scena entrata nella storia della classe che ancora oggi riesce a far ridere tutte allo stesso modo “Quando le due Donatelle (Pizzica e Perticone), chiamate dalla maestra che dimenticava sempre di specificare il cognome, si alzavano sistematicamente insieme”. Codici che univano, che ancora oggi uniscono vite ormai indirizzate su strade diverse, ma irrimediabilmente legate da qualcosa di molto forte. Danila Guarasci
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