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Ladri di lumini al cimitero di Enna

Non si arrestano neanche in questi giorni i furti di fiori, piante, vasi e perfino lumini di cera al cimitero di Enna

ENNA. Non si arrestano neanche in questi giorni i furti di fiori, piante, vasi e perfino lumini di cera al cimitero di Enna. Sono furti di poco conto che scalfiscono ugualmente l’animo di chi li subisce e non si capacita come un gesto così spregevole avvenga in un luogo di culto. «Ieri abbiamo portato una pianta di margheritine gialle nella tomba dei miei genitori e stamattina non l’abbiamo trovata più», ci dice la signora Giuseppina. Era proprio ai piedi della piccola struttura ma del dono floreale neanche l’ombra.

E pensare che da qualche giorno il camposanto pullula di persone che approfittano del sole per andare a rinfrescare e scialbare i sacrari prima del giorno di Ognissanti. Su molti vasi bianchi e dal collo lungo (lasciati soprattutto davanti i nuovi loculi) – di scarso valore economico perché in plastica, utilizzati per comodità e non per bellezza estetica – spiccano i cognomi dei proprietari a lettere maiuscole e scritte a pennarello proprio per evitare che qualcuno li rubi. Questo comunque non esclude la possibilità che portino via i fiori al loro interno e a proposito di fiori spesso strappano via anche quelli sbocciati timidamente dalle piante grasse. «Nei due vasi davanti la tomba di famiglia avevamo messe delle graziose piante ornamentale - ci racconta la professoressa Maria Concetta Vetri, sorella del compianto Enrico scomparso prematuramente lo scorso anno - una mattina di queste mi sono recata al cimitero ed erano state completamente divelte».

 

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