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Provincia di Enna, arriva Caccamo

ENNA. Ieri mattina primo giorno di lavoro per il commissario straordinario della Provincia Salvatore Caccamo. Alle 11 i dirigenti e i funzionari dell'ente, non era presente l'ex presidente Giuseppe Monaco per altri e precedenti impegni, hanno presenziato all'insediamento del commissario che è avvenuto nel giorno del suo 52esimo compleanno. L'impegno di Caccamo non è semplice stante la mancanza di fondi anche per il pagamento degli stipendi dei dipendenti. Secondo la nuova legge la sua attività si concluderà con la costituzione dei Consorzi di comuni a fine anno. È il quarto commissario prefettizio nella storia della Provincia, i primi tre si ebbero nel triennio 1927-1929 subito dopo l'elevazione del comune a capoluogo. Dopo i primi convenevoli il commissario Caccamo si è intrattenuto con il direttore generale Graziella Morreale insieme hanno esaminato gli aspetti della vita dell'ente più urgenti.

Da lunedì quindi piena attività per Caccamo che dovrà affrontare la spinosissima chiusura del bilancio di previsione anche se è agevolato dall'ultima proroga. Infatti il bilancio andava approvato entro fine giugno ma una nota della Regione ha recentemente fatto slittare la scadenza a fine settembre. Comunque c'è aperto il problema del reperimento dei trasferimenti regionali, ad oggi insufficienti per garantire i servizi e gli emolumenti ai dipendenti. Questione che il commissario conosce bene avendo presieduto, da vice prefetto, nei giorni scorsi un incontro con le organizzazione sindacali proprio sulla difficolta di pagamento degli stipendi e su un possibile dissesto.

Caccamo è comunque fiducioso: "Dai contatti avuti con i vertici degli assessorati regionali competenti sono state fornite concrete rassicurazioni e garanzie sul personale. Nonostante ciò nei prossimi giorni ho già in programma di recarmi all'assessorato regionale al Bilancio per verificare quanto rassicurato dal governo regionale. Nel caso sarà necessario predisporre un emendamento per la variazione di bilancio mi attiverò in tal senso". La figura del commissario, com'è noto, surroga le competenze dell'intera giunta e del consiglio provinciale.

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