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Kore, è ingegneria il fiore all’occhiello Prima dei politecnici di Milano e Torino

Cataldo Salerno: «Su 743 laureati nel 2012 a un anno dal conseguimento del titolo il 35,9% già lavora»

ENNA. È in continuo mutamento il giovane ateneo ennese che si prepara al nuovo anno accademico che avrà tra le novità della sua offerta formativa la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali, istituita di recente per completare il percorso di studi già attivo.
«Sono state completate 600 procedure d'immatricolazione - spiega Cataldo Salerno, il Presidente dell'Università - lo scorso anno nello stesso periodo non raggiungevano i 500 immatricolati e questo andamento ci fa sperare di poterci attestare a un più 20% dal 2012/13».
I corsi di laurea più gettonate continuano a essere Psicologia, Scienze Motorie, Economia, Giurisprudenza e Lingue. Qual è il fiore all'occhiello dell'UniKore? «Certamente Ingegneria. Le tre triennali (Civile E Ambientale; Informatica E Delle Telecomunicazioni; Aerospaziale E Delle Infrastrutture Aeronautiche) hanno un rapporto ricerca/didattica molto alto», non esita a rispondere Salerno.
E continua: «Ci attestiamo tra i primissimi posti nella valutazione della ricerca, addirittura prima dei Politecnici di Torino e Milano». La Kore, inoltre si attesta al terzo posto tra le università italiane non statali per avere un corpo docente proprio, (tranne per alcuni volutamente prestigiosi) e per l'incremento costante delle immatricolazioni. Sono molti i fuori sede che s'iscrivono a Enna e sembra che il merito sia dovuto al connubio tra la buona didattica e il favorevole contesto ambientale. Ma quanti hanno trovato lavoro dopo? L'ateneo per rilevare i dati occupazionali si appoggia al consorzio AlmaLaurea nel quale si può costatare che su 743 intervistati (anno di riferimento) 2012 a un anno dal conseguimento del titolo il 35,9 lavora.
«Molti i ragazzi - spiega il Presidente - che hanno trovato impego in Cina, Francia e Malta». Come procede il rapporto di partnership con i paesi sul Mediterraneo? «La nostra volontà resta invariata a differenza digli interlocutori che cambiamo di continuo. L'instabilità dell'Egitto così come della Libia rende difficoltoso il rispetto dei protocolli d'intesa. Ma i rapporti sono constanti, soprattutto con le facoltà di Ingegneria e Archeologia, basti pensare che abbiamo come docente il responsabile della Missione Archeologica Italiana a Luxor (altri campi sono in Libia e in Giordania", ma si guarda anche al proprio territorio «abbiamo fatto una convenzione per ampliare gli scavi di Morgantina». E a proposito di Mediterraneo assume rilievo in territorio internazionale il neonato Skai il Centro sul Costituzionalismo Arabo e Islamico.

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