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Enna, è polemica sulla cauzione per l’acqua, nelle casse dell’azienda 2 milioni ingiustificati

ENNA. L'afa estiva non spegne le polemiche sul deposito cauzione, 25 euro per ogni contratto, che AcquaEnna richiede anche agli utenti che tale cauzione hanno depositato da anni ai Comuni o altri gestori. Assoconsumatori ha fatto quattro conti e con il suo responsabile provinciale Pippo Bruno dice: «Non è un affare da poco. L'azienda potrebbe incassare oltre 2 milioni di euro senza erogare di fatto un servizio». Il massimo grado della tensione fra aprile e maggio scorso quando AcquaEnna tale deposito cauzionale lo inserì in bolletta.
Solo l'intervento del prefetto Fernando Guida che convocò rappresentanti dell'azienda e sindaci riuscì a stemperare il clima piuttosto arroventato. Non venne trovato alcun accordo ma la scadenza venne fatta slittare a fine ottobre. Insomma un'estate tranquilla per poi riparlarne a settembre. Manco a parlarne.
«Nei giorni scorsi - continua Bruno - alcuni utenti hanno ricevuto una diffida a pagare il deposito cauzionale pena la sospensione del servizio». Ebbene questi utenti dalla fattura di AcquaEnna avevano tagliato le 25 euro pagando solo la fornitura d'acqua. A questo punto Assoconsumatori ha voluto capire di più e i suoi rappresentanti, Ilaria Di Simone e Pippo Bruno hanno incontrato il vertice di AcquaEnna rappresentato da Michele Zappalà e Franz Bruno. "I vertici di Acqua Enna - affermano Di Simone e Bruno - hanno chiarito che il problema è conseguenza di alcune rigidità del sistema informatico ma che comunque, in esecuzione dell'accordo sancito in prefettura, non verrà effettuata alcuna azione di recupero coatto prima del 30 ottobre". Quindi lo scontro fra azienda e utenti è solo differito e in autunno le proteste potrebbero infiammare la provincia. AcquaEnna chiede agli utenti una cauzione che già hanno versato una volta. I rappresentanti di Assoconsumatori non hanno perso l'occasione per ribadire a parer loro l'illegittimità del prelievo automatico del deposito cauzionale fatto agli utenti con domiciliazione bancaria, postale o su carta di credito. "Sul punto - confermano Di Simone e Bruno - è stata data ampia rassicurazione che a questi utenti l'importo del deposito sarà restituito nella successiva fattura". Pur non di meno per Bruno la richiesta di ottenere il deposito cauzionale è illegittimo e lo è ancora di più l'eventuale diffida, per chi non paga, con la conseguente sospensione del servizio: «È una minaccia illegittima e sproporzionato, come suffragato da copiosa giurisprudenza di merito, rispetto al mancato pagamento di piccoli importi". Bruno da anche conferma della raccolta di firme contro la gestione del servizio idrico "che verrà recapitata il prossimo mese. La rabbia di Assoconsumatori e degli utenti è ancora più forte dopo la pubblicazione dei dati sul costo dell'acqua nelle province italiane. Enna è ai vertici nazionale e la prima, in termini di costi, in Sicilia malgrado il territorio con le sue dighe è un enorme serbatoio idrico. Non solo ma alcuni paesi sono costruiti proprio sull'acqua, Leonforte, o che i pozzi di Enna, a sentire i consiglieri a Sala d'Euno, sono di fatto insabbiati e tirano pochissima acqua. Quindi autoproduzione vicino allo zero quando prima garantivano un sostanziale flusso e acquisto da Siciliaacque del liquido necessario. C'è anche da dire che la rete idrica non aiuta, è vetusta e perde quasi la metà dell'acqua immessa.

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