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Il mito di Morgantina fra teatro e musica

Dall’1 all’11 agosto i concerti di Consoli, Noa e Rea. Nel parco anche gli spettacoli con Ajelli, Musumeci e Pirrotta

Torna per il quarto anno consecutivo il Barbablù Fest, festival di musica, teatro e narrazioni, con un calendario ricco di proposte culturali d’eccezione che si terranno, come sempre, nel Parco archeologico di Morgantina (Aidone, Enna), con alcuni appuntamenti anche a Piazza Armerina e Mazzarino.

Il festival andrà in scena dall’1 all’11 agosto, alternando concerti, rappresentazioni teatrali e incontri culturali. Protagonisti la grande musica d’autore con Carmen Consoli, Noa, Danilo Rea e il teatro con Tuccio Musumeci e Giuseppe Dipasquale, Giovanni Calcagno e Vincenzo Pirrotta, Silvia Ajelli e Gaia Insenga. In programma anche appuntamenti culturali e presentazioni di libri, con Felice Cavallaro e Federico Palmaroli Osho.

Il festival, prodotto e realizzato da Terzo Millennio Progetti Artistici, nato da un’idea di Pietrangelo Buttafuoco, prende il suo nome dalla Testa di Ade, uno dei pezzi archeologici più importanti riconsegnati alla Sicilia dopo il trafugamento da Morgantina, ribattezzata Barbablù in ragione degli straordinari riccioli blu della barba. La direzione artistica è firmata da Alberto Samonà, scrittore e giornalista siciliano, in una staffetta ideale con Giuseppe Dipasquale, che ne ha curato le prime tre edizioni.

«Il Barbablù Fest – sottolinea il direttore artistico Alberto Samonà – presenta un’edizione di altissimo livello all’insegna alla qualità: seguendo lo spirito e la tradizione del festival, abbiamo voluto coniugare interessanti proposte teatrali nazionali, concerti con alcuni protagonisti assoluti della scena musicale colta e incontri culturali di segno diverso, allo scopo di stimolare la riflessione del pubblico. Come sempre lo scenario è quello dell’area archeologica di Morgantina, luogo unico di straordinaria bellezza che merita di essere conosciuto ancora di più, insieme ad appuntamenti che abbiamo voluto realizzare anche a Piazza Armerina e Mazzarino, per parlare al territorio e guardare a future collaborazioni. Mazzarino, peraltro, è l’unica città siciliana candidata al titolo di “Capitale Italiana della Cultura 2027”. Un progetto culturale per il "Parco Archeologico di Morgantina e Villa Romana del Casale", che da alcune settimane è diretto da Carmelo Nicotra. Lo spirito che ci anima è quello di uno sguardo al mondo e alla Sicilia, ai suoi artisti, alla cultura plurimillenaria di questa terra unica e anche agli altri festival che si svolgono nell’Isola. Per queste ragioni, sono onorato di dirigere questa edizione del Barbablù, accogliendo con entusiasmo l’invito di Pietrangelo Buttafuoco, Andrea Peria Giaconia e Giuseppe Dipasquale. Un'edizione sostenuta e resa possibile grazie all'impegno del presidente della Regione Renato Schifani, a cui va il nostro più sentito ringraziamento».

Si parte giovedì 1 agosto con Giuseppe Dipasquale, che inaugura il Barbablù, portando in scena La Giara di Luigi Pirandello, rappresentata da Tuccio Musumeci. La forza della maschera, che Musumeci sa imprimere al carattere dei suoi personaggi, proporrà uno ‘Zi Dima nuovo e questa volta umoristicamente feroce nella contesa con il suo alter ego contrario, qual è Don Lollò, interpretato da Angelo Tosto.

Venerdì 2 agosto, in collaborazione con il Comune di Aidone, va in scena Morgantina Rivive: dal 2005 l’Archeoclub Aidone-Morgantina APS organizza questa grande manifestazione nel parco archeologico di Morgantina, giunta alla XVIII edizione. È così che l’antica città ellenistica-romana si anima con centinaia di figuranti che fanno risvegliare la polis in tutta la sua normale vita quotidiana.

Sabato 3 agosto, Le più belle frasi di Osho: incontro con Federico Palmaroli, inventore e autore della celebre pagina satirica che da alcuni anni è diventata una delle più seguite del panorama nazionale. Palmaroli Osho converserà con Fulvia Toscano, direttrice e fondatrice del Festival Naxoslegge.
Domenica 4 agosto sarà la volta di Noa, la celebre cantante, musicista e compositrice israeliana, da sempre impegnata per la pace, ambasciatrice Onu e attiva per i diritti e per la pace fra Israele e Palestina. Un concerto per cantare di pace e non violenza.

Martedì 6 agosto torna il teatro con Giovanna D’Arco di Maria Luisa Spaziani, per la regia di Silvia Ajelli, in scena insieme a Gaia Insenga. In questo testo Maria Luisa Spaziani riscrive la storia della Pulzella d’Orleans, rifacendosi ad una corrente di pensiero francese secondo cui Giovanna D’Arco era la figlia adulterina di Isabella di Baviera, moglie di re Carlo VI. Le musiche sono composte ed eseguite dal vivo da Ermanno Dodaro e Raffaele Pullara. Un progetto di Alfio Scuderi e Silvia Ajelli, in collaborazione con il Festival delle Orestiadi.

Mercoledì 7 agosto per il teatro andrà in scena L’epopea di Gilgamesh di Giovanni Calcagno, con Vincenzo Pirrotta e lo stesso Calcagno: basata sul grande poema sumero/babilonese che racconta di un giovane re che, dopo aver sperimentato il dolore per la morte del migliore amico, lascia il trono per andare alla ricerca del segreto della vita eterna. Due interpreti d’eccezione del teatro italiano per una narrazione che racconta questo mito antichissimo.

Giovedì 8 agosto spazio al pianoforte di Danilo Rea: il suo talento coinvolge il pubblico spaziando su qualunque repertorio, dai capisaldi del jazz, passando per le canzoni italiane, fino alle arie d’opera. Con la sua sensibilità musicale, il suo estro gentile e la sua forza creativa, Danilo Rea plasma la melodia schiudendo le porte a infinite possibilità che si aprono agli ascoltatori. Uno show dinamico in cui l’improvvisazione è protagonista, proiettando gli spettatori in un mondo le cui strade sono ancora tutte da scoprire.

Sabato 10 agosto, fari puntati sui libri con il giornalista Felice Cavallaro, che, introdotto da Alberto Samonà, presenta Francesca: un volume in cui ci sono l’amore e l’intesa, l’impegno e il sacrificio in un Paese in tempo di guerra. Ci sono gli amici e i nemici, le battaglie e i processi, la vita quotidiana e una parte importante della nostra storia, interrotta improvvisamente quel tragico giorno di maggio del 1992, oscurato dalla strage di Capaci. Al centro della scena è una donna, Francesca Morvillo, insieme all’uomo cui ha scelto di stare accanto fino all’ultimo, consapevole del pericolo: Giovanni Falcone. Le loro vite si intrecciano nella stagione più difficile del conflitto tra lo Stato e Cosa Nostra.

Gran finale domenica 11 agosto con Terra ca nun senti, il concerto-evento di Carmen Consoli, che alternerà brani tradizionali siciliani con canzoni di artisti iconici nati in Sicilia come Franco Battiato, Rosa Balistreri e la stessa Consoli: l'insieme compone una grande narrazione in note della Sicilia con i suoi paesaggi, storie e personaggi, filtrata dallo sguardo e dalla sensibilità di Carmen Consoli.

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