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Maestra sospesa a Enna: «Non ho mai dato schiaffi»

Indagata per maltrattamenti e interdetta dalla cattedra per due mesi, passa al contrattacco: al massimo qualche buffetto

ENNA. Ha affrontato il giudice difendendosi a spada tratta, negando di aver mai maltrattato i bambini e dicendo di aver sempre agito nel rispetto degli alunni e del proprio ruolo di educatrice. E adesso la maestra d'asilo indagata per maltrattamenti, per cui il Gip di Enna ha disposto l'interdizione dal servizio per due mesi, passa al contrattacco.

Il suo avvocato, il penalista Gabriele Cantaro, ha presentato un dettagliato ricorso al Tribunale del Riesame di Caltanissetta. Nell'atto di difesa, già depositato, si contesta ogni punto dell'ordinanza: dai cosiddetti "gravi indizi", agli elementi per cui il Gip ha ritenuto necessaria l'interdizione. Direttamente o no, è comunque un contrattacco rispetto alle tesi della Procura. Per ben due volte l'insegnante si è professata innocente in prima persona. Lo ha fatto prima con gli investigatori e poi con il Gip. Adesso però a parlare, con gli atti, è il suo difensore, che si rivolge al Tribunale di Libertà, chiedendo di rimuovere l'interdizione dal servizio e rimandarla al suo posto, al suo ruolo di insegnante.

 

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