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Cancelliere a giudizio a Enna: «Chiese una mazzetta per sbrigare una pratica»

Si sarebbe fatto dare soldi da un legale prospettando, in caso di rifiuto «che non avrebbe provveduto» a un atto d’ufficio

ENNA. Il pm Fabio Scavone ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato per A.G., il cancelliere cinquantatreenne del Tribunale di Enna sotto inchiesta per concussione ai danni di un avvocato. Si sarebbe fatto dare soldi dal legale prospettando, in caso di rifiuto, «che non avrebbe provveduto» a un atto d'ufficio: la richiesta di denaro, che lui sostiene fosse legale, per la magistratura sarebbe stata indebita.

Il processo si aprirà il 27 aprile dinanzi ai giudici del Tribunale collegiale di Enna. La decisione della Procura di Enna di disporre il rito immediato è stata presa nonostante sulla vicenda debba ancora pronunciarsi la Cassazione, adita dagli avvocati del cancelliere, i penalisti Antonio e Francesco Impellizzeri, che hanno chiesto di revocare il provvedimento di sospensione dal servizio per sei mesi disposto dal Gip di Enna Luisa Maria Bruno. Il cancelliere era stato fermato dai carabinieri della compagnia di Enna lo scorso 28 novembre, ma già l'indomani il giudice dispose la liberazione, applicando solo la sospensione dal servizio.

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