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Abusi sessuali e tentato omicidio, l'ex amante ha un malore in aula ad Enna

ENNA. La sua ex amante romena, che lo accusa di violenza sessuale e di aver tentato di strangolarla, si è sentita male in aula e ha avuto l’autorizzazione di tornare a casa. E questo nonostante fosse stata accompagnata in udienza dai carabinieri, perché non si era presentate alle due precedenti a causa di un disguido. Ma è entrato nel vivo lo stesso il processo a carico di G.A., operatore socio-sanitario poco più che cinquantenne di Enna, difeso dagli avvocati Antonio Impellizzeri e Carmelo Lombardo.

L’imputato, come detto, risponde dei due reati, ma anche di esercizio abusivo della professione medica, perché avrebbe somministrato dei farmaci alla romena pur non avendone i titoli (per la difesa si trattava solo di una comunissima fisiologica, una flebo di quelle che si trovano in farmacia, niente per cui occorresse la prescrizione di un medico). È accusato poi di aver utilizzato degli oggetti dell’ospedale. In aula è stato comunque il giorno della deposizione di un investigatore della Questura, che ha riferito dell’intervento degli agenti dopo che l’imputato avrebbe aggredito la donna. La presunta persona offesa, che si è costituita parte civile in aula, assistita dall’avvocato Edoardo Bonasera. Il teste ha risposto alle domande del Pm Francesco Rio e delle parti.

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