ENNA. Le nubi di “interessi illeciti, anche di stampo mafioso”, si sarebbero addensate sul sito minerario dismesso di Pasquasia. A dirlo in un’audizione in commissione parlamentare che risale allo scorso 12 marzo – il cui resoconto stenografico in questi giorni è stato pubblicato su internet – è stato il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari. Il procuratore, più precisamente, è stato sentito nel corso della “missione in Sicilia” della Commissione parlamentare “d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse collegate”.
In realtà a essere nota è solo una parte dell’audizione, perché a un certo punto il procuratore Lari, il cui ufficio è titolare dell’inchiesta per cui sono stati apposti i sigilli al sito di Pasquasia, ha accolto la facoltà di chiedere la secretazione della fase successiva, che era stata ricordata, in apertura, dal presidente della commissione, il deputato Alessandro Bratti. E così è stato fatto: tutta la parte relativa all’indagine in corso, ovviamente, non è stata pubblicata. E nel resoconto è scritto a chiare lettere, seppure tra parentesi: «La commissione prosegue in seduta segreta, indi riprende in seduta pubblica».
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