ENNA. Cresce ancora, in maniera preoccupante, il numero di denunce presentate dall’Inps a carico di imprenditori, commercianti e artigiani che omettono di versare i contributi obbligatori per i propri dipendenti. È un effetto della crisi, che spesso spinge gli imprenditori a non poter pagare. I dati provengono da statistiche della Procura di Enna e si fermano al 30 settembre scorso, quando le denunce presentate erano ben 1.123, quasi quanto l’intero numero di denunce arrivate nel 2014 (1.251).
Il 2013 si era chiuso con 1.060 denunce e l’anno antecedente con poco meno di mille. Di mese in mese sono centinaia le udienze di processi già incanalati e le sentenze per questo tipo di reato, dinanzi al tribunale monocratico. Spesso, complice il fatto che le denunce vengono presentate man mano che l’Inps scopre le omissioni, le segnala all’interessato e lui non si mette in regola – e in questi passaggi passano anche due anni dal reato – si finisce con la prescrizione, che scatta dopo 4 anni e mezzo; e finisce per premiare i più furbi: se il reato si prescrive, l’imprenditore “rischia” di non pagare niente. Non sono rare però anche le assoluzioni: se un imputato dimostra di non aver ricevuto la notifica della richiesta di pagamento, viene assolto, per mancanza del cosiddetto «elemento soggettivo del reato».
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