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Uccise il padre a Piazza Armerina, assolto per infermità mentale

È stato assolto per infermità mentale il 30enne che lo scorso 12 agosto uccise il padre a coltellate in una macelleria di  Piazza Armerina. Carlo Lo Monaco rischiava l'ergastolo ma la Corte d’assise di Caltanissetta, presieduta dal Roberta Serio, lo ha assolto.

Lo Monaco, un’infanzia costellata da violenze, la scorsa estate ha ucciso il padre Armando, 53 anni, che da tempo vive in Germania dove si era risposato, all’interno di una macelleria nel centro storico di Piazza Armerina. Sembrerebbe che, alla base del gesto ci siano stati antichi rancori nei confronti del padre che si era separato anni fa dalla madre.

L'uomo era accusato di omicidio premeditato e aggravato dal rapporto di parentela ma per i giudici, al momento dell’omicidio, era incapace di intendere e volere. La sentenza stabilisce che Lo Monaco sarà scarcerato e contestualmente ricoverato per dieci anni in un istituto di cura.

Dall’arresto di Lo Monaco e dall’osservazione del suo profilo Facebook, sul quale l’uomo si scagliava contro forze dell’ordine, ebrei, omosessuali, lo scorso novembre è scaturita l’operazione "Ombre nere» della Digos di Enna, che ha svelato una rete di sedicenti neonazisti diffusa in tutt'Italia e che avrebbero voluto fondare il Partito nazionalsocialista italiano dei lavoratori.

Era stato il legale di Lo Monaco, Lorenzo Caruso, a chiedere una perizia psichiatrica che stamani il pm ha provato ad «invalidare» chiedendone una seconda collegiale. I giudici hanno accolto le risultanze della perizia, redatta, per l'accusa, dallo psichiatra Maurizio Marguglio.

Il perito della difesa è Rino Bruno, il quale aveva certificato che Lo Monaco, pur soffrendo di un disturbo psichiatrico, potesse stare in giudizio  ma aveva categoricamente escluso la capacità di intendere e di volere dell’uomo al momento dell’omicidio.

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