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Coronavirus, aumentano i casi ad Agira. Il sindaco: "Stop alla spesa, solo consegne a domicilio"

Da oggi non si potrà neppure fare la spesa o entrare nei negozi: solo consegne a domicilio. E nelle tabaccherie si potrà accedere solo una volta a settimana, in base all’iniziale del cognome. Accade ad Agira, in provincia di Enna. La spesa dovrà essere consegnata a domicilio, o "prenotata e consegnata davanti agli esercizi commerciali".

In una delle quattro città proclamate "zona rossa" in Sicilia dal governatore Nello Musumeci, di fronte al progredire del Covid-19 - ieri si è raggiunto il numero di 30 positivi e 4 decessi (più altri due di cui si attende ancora l’esito del tampone), a fronte di una popolazione di poco più di ottomila abitanti - la sindaca Maria Greco irrigidisce ulteriormente i divieti, con un’ordinanza urgente firmata poche ore fa.

"L'aumento dei casi positivi impone l’adozione di misure più restrittive a tutela della salute pubblica - spiega Greco -. Nessuno può entrare nei supermercati e nei negozi per fare la spesa, che deve essere consegnata a domicilio o prenotata e consegnata davanti agli esercizi commerciali".

Le richieste vanno limitate a due volte a settimana e a un solo componente del nucleo familiare. Per i soli soggetti anziani, soli e malati, rimane il servizio già istituito di consegna alimentare a domicilio attraverso i volontari della Protezione civile. Ma le misure non riguardano solo i generi alimentari. "Nelle rivendite di tabacchi sono stabiliti i giorni di ingresso in base all’iniziale del cognome - aggiunge il primo cittadino -. L'imperativo è spezzare la catena dei contagi. Non possiamo più attendere".

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