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Condannati per mafia col reddito di cittadinanza: 70 mila euro da restituire

Erano stati condannati per associazione mafiosa, ma beneficiavano del reddito di cittadinanza. A scoprirlo sono stati i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Enna.

Le fiamme gialle hanno vagliato le posizioni di numerosi condannati con sentenze passate in giudicato per reati di mafia ed  è stato così accertato che parte dei beneficiari o dei componenti del nucleo familiare, riconosciuti quali affiliati alle cosche criminali, risultavano avere richiesto e ottenuto il sussidio di cittadinanza in assenza dei requisiti previsti; altri, invece, hanno omesso di fornire informazioni utili per la determinazione dell’ammontare del beneficio.

Al termine degli accertamenti sono stati così denunciati 5 appartenenti alla criminalità organizzata, originari della provincia, alla procura di Enna, diretta da Massimo Palmeri, e sono stati segnalati all’Inps per la revoca dei benefici ottenuti e il recupero delle somme già erogate, circa 70 mila euro.

L’inchiesta di polizia giudiziaria, denominata «Brick», segue il recente blitz «Inside» che ha individuato numerosi imprenditori agricoli, i quali, in assenza dei requisiti di legge, beneficiavano del sussidio; al termine degli accertamenti sono state denunciate all’autorità giudiziaria 36 persone, recuperando circa 200 mila euro.

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