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Enna, il lago di Pergusa è in pericolo: acque piene di olii e alghe

Il lago di Pergusa

Il lago di Pergusa a Enna, con caratteristiche uniche al mondo tanto da essere inserito nella «Goletta dei laghi di Legambiente», è in pericolo. Lo ha denunciato Legambiente.

Le sue acque non hanno alcuno sbocco nel mare, ed è fondamentale nelle rotte migratorie della ecozona paleoartica, una delle otto in cui è suddivisa la superficie terrestre. Le analisi effettuate sulle acque del lago hanno rilevato la presenza di escherichia coli e di enterococchi, indicatore di un afflusso di reflui fognari al lago dove dovrebbero, invece, confluire solo le acque bianche di Pergusa.

Per Legambiente il sistema fognario e di raccolta delle acque bianche, risalente ad oltre 30 anni fa, e realizzato anche per dare apporto di acque pulite al bacino, è ormai fuori norma poichè le acque piovane si mischiano a quelle fognarie. Per Legambiente, la rete di scarico richiede l’immediata sostituzione con una doppia, che separi acque bianche e acque nere.

Nel lago inoltre è stata rilevata una anomala proliferazione di alghe, all’origine di una colorazione «verde acido» del bacino, ormai divenuta costante. Per Legambiente serve urgentemente l’immissione di acqua, come fatto in passato con un intervento che aveva riequilibrato il sistema lacustre, ma la Regione, che è proprietaria del bacino, chiede che sia il Libero consorzio di Enna, che ne è il gestore, a sostenere i costi di un intervento.

«Con le analisi - afferma una nota di Legambiente - abbiamo avuto la controprova di quel che sosteniamo da anni. Il sistema fognario di Pergusa è una delle principali cause del degrado di un prezioso ambiente naturale. La rete di raccolta mista, acque grigie e nere, ha punti di laminazione che in caso di precipitazioni violente lascia disperdere le acque fognarie in quelle del lago, con l’ingresso oltre che di sostanze inquinanti organiche, anche di tensioattivi. olii e metalli pesanti». Sulla necessità di apporto di acque extrabacino Lagambiente ribadisce la necessità che ad intervenire e sostenere i costi sia la Regione, quale ente proprietario che ha l’obbligo di garantire l’equilibrio del delicato ecosistema di Pergusa.

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