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Erosione coste: partenariato tra università Catania, Kore di Enna e Libero Consorzio di Ragusa

Un sistema integrato di monitoraggio e di 'early warning', ma anche di valutazione e adattamento ai rischi provenienti dal mare al fine di segnalare alla popolazione con adeguato anticipo la possibilità di inondazioni, di erosioni di litorali sabbiosi e di crollo di falesie. Sono gli obiettivi del progetto 'Nearshore hazard monitoring and early warning system' (News), sviluppato da un partenariato costituito dalle Università di Catania, Kore di Enna e Malta e dal Libero Consorzio Comunale di Ragusa e finanziato nell’ambito del Pro-gramma INTERREG V-A "Italia-Malta". I risultati preliminari del progetto sono stati illustrati a distanza nei giorni scorsi nel corso di un convegno.

"La costa meridionale siciliana e le coste delle isole dell’arcipelago maltese - ha spiegato il prof. Enrico Foti dell’Università di Catania - sono sempre più esposte ai rischi provenienti dall’ambiente marino anche per gli impatti dei cambiamenti climatici. Tra l’altro sono soggette a fenomeni di erosione dovuti a fattori naturali e antropici che a loro volta favoriscono sempre più frequentemente crolli e inondazioni delle aree rivierasche".

"Il progetto, inoltre, mira allo sviluppo di sistemi di diffusione delle informazioni raccolte - ha aggiunto dal canto suo l’ing. Luca Cavallaro dell’Università di Catania - ed alla realizzazione di strategie di sensibilizzazione particolarmente rivolte agli utilizzatori del sistema marino come diportisti, pescatori, sportivi e bagnanti". Nel corso del convegno le comunità scientifiche e tecniche hanno fatto il punto sui rischi costieri con particolare riguardo alle più recenti metodologie di valutazione, ai sistemi più innovativi di monitoraggio e ai criteri più appropriati per la loro corretta gestione e mitigazione del rischio. ANSA

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