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Prete di Piazza Armerina arrestato per abusi, a ottobre processo col rito ordinario per don Rugolo

Rito ordinario per il sacerdote Giuseppe Rugolo, arrestato e posto ai domiciliari con l'accusa di violenza sessuale aggravata ai danni di minori. Lo annunciano gli avvocati del prete, Denis Lovison e Antonino Lizio, allo scadere dei termini del rito immediato stabilito dalla Procura di Enna.

"Abbiamo optato per l'ordinario perché questo ci darà l'opportunità di dimostrare la nostra tesi davanti ai giudici", spiega Lovison, del Foro di Ferrara. Il processo si aprirà a ottobre.

Rugolo, che era stato trasferito nella città emiliana dalla Diocesi di Piazza Armerina, è stato arrestato il 27 aprile di quest'anno dopo la denuncia di un ventottenne che ha raccontato alla polizia di avere subito abusi dal 2009 al 2013.

Le indagini sono scattate nel dicembre scorso quando un giovane ha chiesto aiuto agli uomini della Squadra Mobile della Questura di Enna denunciando le violenze subite ad opera di un seminarista (poi ordinato sacerdote), educatore di una associazione cattolica.

Gli investigatori hanno immediatamente avvisato la Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini. Il giovane ha raccontato ogni dettaglio di ciò che aveva subito tra il 2009 ed il 2013, da quando aveva appena compiuto 16 anni e fino ai 20. In questi mesi sono state ascoltate diverse persone informate sui fatti, molte delle quali hanno fornito elementi di riscontro a quanto denunciato dalla vittima. Molti, però, da anni non vivevano più ad Enna per motivi di studio o di lavoro e, quindi, è stata richiesta la collaborazione delle Squadre Mobili di varie Questure d'Italia.

Oltre alle intercettazioni ed alle tecniche investigative di tipo tradizionale, gli agenti hanno effettuato perquisizioni domiciliari e accertamenti informatici. La Polizia Postale ha esaminato anche i contenuti dei numerosi supporti di memoria, computer e telefono cellulare, che sono stati sequestrati, duplicati da un consulente tecnico nominato dalla Procura della Repubblica e analizzati dalla Squadra Mobile di Enna.

Ogni dettaglio raccontato dalla presunta vittima sarebbe stato confermato dalle indagini. E sono emersi ulteriori reati commessi ai danni di altri due minori, nei confronti dei quali l’indagato ha svolto ruolo di guida spirituale.

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