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Enna, no alla Diocesi parte civile contro il prete accusato di violenza sessuale su minore

L'imputato, don Giuseppe Rugolo

Il Tribunale di Enna non ha ammesso la costituzione di parte civile della Diocesi di Piazza Armerina al processo a carico di Don Giuseppe Rugolo ai domiciliari dall’aprile scorso, per violenza sessuale aggravata a danno di minore.

A sollevare l’eccezione al Tribunale, presieduto da Francesco Paolo Pitarresi, che ha rigettato tutte le richieste avanzate dal difensore della Diocesi di Piazza Armerina, la Procura, rappresentata in aula dai Pm Stefania Leonte ed Orazio Longo e le parti civili. La Diocesi rimane comunque responsabile civile, in quanto chiamata a risarcire il danno.

Si è costituita come responsabile civile, invece, la Parrocchia di San Giovanni Battista, dove sarebbero avvenute le violenze.

Il Tribunale si è riservato di valutare l'ammissibilità delle prove avente ad oggetto l’orientamento sessuale delle vittime.

Momenti di tensione, quando il legale di Rugolo ha affermato che il padre della vittima, che è un poliziotto oggi in pensione, avrebbe commesso un abuso di ufficio nel registrare alcune conversazioni avvenute con il vescovo. La Procura di Enna, infatti, ha subito parlato di calunnia a danni del padre della vittima. La prossima udienza si terrà il 27 gennaio 2022 quando verrà conferito incarico al perito per la trascrizione delle intercettazioni. Anche in questa udienza, la terza dall’inizio del processo, l’imputato era assente.

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