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Enna, archiviata l'indagine su un ex poliziotto e due suoi familiari: erano accusati di truffa

Il gip di Enna, accogliendo la richiesta della Procura, ha archiviato l’inchiesta aperta nei confronti dell’ex poliziotto Giuseppe Cascio, del figlio Carmine e della moglie Martina Tortora, accusati di concorso in truffa. Carmine Cascio rispondeva anche di possesso di segni distintivi contraffatti e furto. Gli indagati erano difesi dall’avvocato Basilio Milio. Il procedimento nasceva dalla querela dell’ex fidanzata di Carmine Cascio che ha raccontato agli inquirenti di essere stata convinta dall’uomo a prestargli piccole somme di denaro per complessivi 5mila euro.

L’ex fidanzato avrebbe anche usato indebitamente la carta di credito della madre della ragazza. I genitori, invece, dopo aver conquistato la fiducia della donna e dei suoi familiari, anche alla luce del fatto che Giuseppe Cascio era un esponente delle forze dell’ordine, le avrebbero chiesto 20mila euro che non sarebbero mai stata restituiti. L’inchiesta, che ha analizzato le conversazioni tra l’autrice della denuncia e Cascio, ha accertato che l’indagato non ha mai raggirato la ex per farsi dare il denaro. Secondo il pm, inoltre, la mancata restituzione delle somme è «circostanza non concretamente accertata né accertabile».

Per il gip è singolare che a distanza di quasi un anno dall’ultimo prestito, la donna abbia interrotto la relazione con Carmine Cascio «non per motivi attinenti al denaro, ed alla mancata restituzione dello stesso, quanto piuttosto per la scoperta di taluni tradimenti». Scrive, quindi, il gip che «i prestiti appaiono certamente frutto di una libera scelta» della donna.

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