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Crisi economica in provincia di Enna, i sindacati: "Abbassare Imu e Tasi"

La crisi dell'economia locale non si risolve anzi, come nessuno avrebbe potuto prevedere fino ad un paio di mesi fa, la situazione è in netto peggioramento. Il grido d'allarme arriva dai sindacati che hanno scritto ai sindaci dei comuni del Libero consorzio di Enna per chiedere di abbassare le tasse, almeno Imu e Tasi sugli immobili utilizzati dalle imprese. Unica possibilità per Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Cna e Unimpresa per risollevare le sorti di un'economia locale al collasso.

«In questi anni - scrivono le sigle sindacali rivolgendosi agli amministratori - le imprese hanno sostenuto un importante peso fiscale che, in particolare per la piccola impresa, è stimato da diversi osservatori e centri studi nel 60% del reddito di impresa, con percentuali maggiori nelle regioni del Sud. Anche gli Enti locali svolgono un ruolo importante nell'imposizione fiscale subita dalle imprese, infatti - sottolineano - le imposte locali sono ai massimi livelli in quasi tutti i comuni». Quello delle aliquote applicate al massimo è un tema ricorrente che le amministrazioni locali giustificano affermando che vista la diminuzione dei trasferimenti da Stato e Regione, che hanno avuto negli ultimi anni un crollo verticale, per garantire i servizi ai cittadini non si può fare altro che mantenere a livelli alti.

«Al netto di tutte le giustificazioni che possono portare al massimo le imposte, appare evidente che - continuano i sindacati - lo scenario economico che abbiamo davanti ci obbliga a chiedervi di abbassare le aliquote. Ci sono interi settori produttivi che stanno collassando». E ovviamente le recenti preoccupazioni per la salute pubblica e le conseguenti restrizioni di scambi e circolazione di persone non stanno migliorando la situazione.

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