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Sais Trasporti e Interbus si uniscono: nasce il consorzio Cosmo

Non fa parte della nuova struttura la Sais Autolinee. Obiettivo partecipare ai bandi regionali sui servizi locali, con un occhio vigile sul futuro dell'Ast

Il più grande ed importante polo della mobilità nell’isola. Lo dovrebbe diventare il Co.S.Mo, il Consorzio siciliano mobilità nato da una iniziativa dei due più importanti gruppi privati di trasporto pubblico nell’isola vale a dire Sais Trasporti e Interbus. I due gruppi infatti raggruppano ben 7 aziende, Sais Traporti, Giamporcaro e Gallo il primo, Interbus, Segesta, Sicilbus ed Etna Trasporti il secondo. Tutte mettono insieme circa 500 dipendenti, 200 per il gruppo Sais Trasporti, 300 per il gruppo Interbus. Sviluppano insieme circa 20 milioni di chilometri annui.

I due gruppi sono «figli della stessa madre», vale a dire l’azienda Sais (acronimo di Servizio automobilistico Ingegnere Scelfo) nata ad Enna nel 1926 per volere dell’ingegnere Antonio Scelfo, scomparso nel 1949, e per collegare la parte alta della città con lo scalo ferroviario. Successivamente, grazie alla moglie ed ai figli, sino al primo novembre 1996 ha operato come unico gruppo su tutto il territorio regionale. In seguito i tre figli - Alessandro, lo scomparso Leonida e Francesca - decisero di proseguire ognuno per la propria strada, rispettivamente con i gruppi Interbus, Sais Trasporti e Sais Autolinee. Quest’ultima però ad oggi non fa parte del consorzio. Delle tre aziende, l’unica che tiene la sede nella città originaria, vale a dire a Enna, è l’Interbus.

Il Cosmo, che secondo l’auspicio dei due gruppi originari dovrebbe ampliarsi con l’ingresso di altre aziende isolane del settore, «è la risposta - si legge in un comunicato stampa - alla richiesta di efficientamento e con lo scopo mutualistico di valorizzare il know how delle imprese socie puntando, in vista dei nuovi bandi di gara (che saranno emanati dalla Regione per l’affidamento delle tratte) per l’affidamento dei servizi minimi del Trasporto pubblico locale in Sicilia, a un miglioramento dei servizi, sia dal punto di vista organizzativo che tecnologico, e a un innalzamento degli standard di qualità ed efficienza in ottemperanza ai principi di base di una mobilità ecosostenibile».

Il Consorzio quindi – «apre le porte a tutti gli operatori del settore che vogliano operare in una struttura moderna e organizzata volta a offrire servizi di elevato livello per il conseguimento di obiettivi di interesse sociale, ben delineati dai tavoli di concertazione dell’assessorato regionale Infrastrutture e Trasporti».

La più grande aziende di trasporto pubblico in Sicilia è l’Ast, l’Azienda siciliana trasporti, a totale capitale pubblico di proprietà della Regione e che conta circa 800 dipendenti. Ma si tratta di fatto di una voragine di risorse ed ogni anno la Regione è costretta a ripianare i bilanci con decine e decine di milioni di euro. Il presidente della Regione Renato Schifani ha fatto intendere che questo «soccorso» ogni anno non è più sostenibile da parte della Regione. Dichiarazioni che hanno suscitato preoccupazione sia tra i dipendenti che le parti sociali. Pertanto, anche se non viene detto in maniera esplicita, ogni tipo di opzione è sul tavolo anche se il percorso che potrebbe portare al disimpegno della Regione dall’Ast non è semplice e soprattutto gli eventuali tempi per arrivarvi non appaiono certamente brevi. Ad ogni modo dal Cosmo, anche se si tratta di una eventualità che non è attualmente nelle previsioni, fanno lo stesso intendere di essere eventualmente pronti ad un subentro. Comunque a breve si capirà quali saranno gli sviluppi sugli scenari futuri sulla mobilità nell’isola.

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