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Piazza Armerina, resa dei conti con l'Udc: "Manovre sleali"

Non si è fatta attendere la risposta da parte dell'amministrazione comunale che ha tacciato come «insulse e sgangherate» le accuse lanciate contro la giunta

PIAZZA ARMERINA. Ormai è resa dei conti tra Sala delle Luci e Udc dopo la rottura politica che ha portato alle dimissioni dell'assessore alla Sanità e Viabilità Filippo Sammarco e al passaggio all'opposizione di tre consiglieri dello stesso partito. Un clima di forte e teso scontro politico nel quale si susseguono le accuse reciproche. «Il primo cittadino ha dichiarato che le dimissioni di Sammarco arrivano in un momento in cui si era deciso di aprire ad altre forze politiche, niente di più falso», accusano i tre ex consiglieri di maggioranza Gianfilippo La Mattina, Andrea Velardita e Federica Castrogiovanni, esponenti dell'Udc, i quali spiegano alcune delle ragioni del divorzio politico: «L'aver cercato di acquisire singoli consiglieri, intavolando trattative personali senza coinvolgere le segreterie di partito, a nostro avviso non risponde ai canoni di lealtà e onestà politica».

Non si è fatta attendere la risposta da parte dell'amministrazione comunale che ha tacciato come «insulse e sgangherate» le accuse lanciate contro la giunta, ed ha parlato di tentata applicazione da parte dei centristi del "vecchio manuale Cencelli". «Quello dell'Udc è per essere espliciti il solito bizantinismo di partito che trova la sua sintesi più efficace nell'affermazione «togliti dalla poltrona tu, perché mi ci debbo mettere io».

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