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Nicosia, Malfitano fa il passo indietro: «Non mi dimetto»

La mozione di sfiducia fa scatenare il toto-sindaco, ma lui ribatte: «In questo momento la mia principale preoccupazione sono le casse comunali ed il bilancio»

NICOSIA. La mozione di sfiducia è ancora da discutere ed è già scattato il toto sindaco. Molti i nomi che circolano, ma senza conferme ufficiali. E mentre si parla, si discute e si fanno ipotesi il sindaco Malfitano che aveva detto che si sarebbe dimesso appena fosse stata presentata la mozione di sfiducia ora dice che resta al suo posto. «Ci vedremo in aula per il voto della mozione - spiega, avvalorando con questa affermazione le voci secondo cui starebbe portando avanti delle manovre per fare in modo che la mozione non passi – io rimango al mio posto». Aveva detto però che si sarebbe dimesso... «In questo momento – glissa – la mia principale preoccupazione sono le casse comunali e l’approvazione del bilancio».

Approvazione che però sarebbe in una botte di ferro vista la caparbietà con cui il Consiglio ha stabilito di volere votare lo strumento economico finanziario di previsione anche se il parere dei revisori dei conti fosse negativo. Votazione che potrebbe già esserci il 19 novembre.  A Nicosia al momento, proprio a seguito della presentazione della mozione di sfiducia, la politica rimane al centro del dibattito cittadino e non solo perché si susseguono incontri e riunioni politiche per organizzare il dopo Malfitano, nel quale non è escluso però che l’attuale sindaco si possa ricandidare. La città a tutti i livelli sociali trepida per la sfiducia che sembra cosa fatta, visto che è stata firmata da 16 consiglieri sui 20 che compongono il Consiglio.
Ma i vertici locali dei partiti preferiscono imboccare la strada della cautela.

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