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Accusato di concussione: il cancelliere sospeso vuole tornare al lavoro

I legali si rivolgono al Riesame. L’udienza il 30

ENNA. Approderà al Riesame tra sette giorni esatti, il 30 dicembre, il caso del cancelliere del Tribunale di Enna, A.G., fermato per concussione dai carabinieri, perché avrebbe chiesto indebitamente 500 euro a un avvocato per un inventario in un procedimento di interdizione. Al Tribunale di Libertà infatti hanno fatto appello i difensori del cancelliere, gli avvocati Antonio e Francesco Impellizzeri. Non si tratta dunque di un "ricorso" - perché a carico del cancelliere non c'è nessuna misura cautelare, bensì un'interdizione - ma di un "appello" contro la misura interdittiva. Il Gip infatti aveva immediatamente scarcerato dai domiciliari il cancelliere, ordinando solo una sospensione dal servizio per due mesi. Sta di fatto che la difesa non ci sta, fa ricorso e contesta tutto.

Per i difensori, la Procura non dovrebbe contestare la concussione, ma un'ipotesi minore prevista dalla recente riforma dei reati contro la pubblica amministrazione: "Induzione indebita a dare o promettere utilità". Chiedono in pratica di derubricare il reato già adesso e procedere per un'ipotesi minore, fermo restando che la difesa si prepara a contestare anche questa: l'indagato, dinanzi al Gip, si è professato innocente. L'indagine dei carabinieri è coordinata dal pm Fabio Scavone.

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