BARRAFRANCA. Anche la festa della Patrona si «mette da parte», per lasciare spazio alla sofferenza e all’incredulità, che da due giorni hanno imprigionato Barrafranca. Uno dei suoi ragazzi, Calogero Tropea, 13 anni, non c’è più, portato via da un tragico e beffardo destino, domenica sera: una puntura di zecca gli sarebbe stata fatale, anche se sarà l’inchiesta aperta dalla Procura di Enna a provare a mettere a posto tutti i tasselli di una storia cominciata otto giorni fa nelle corsie dell’Ospedale Umberto I di Enna; e per la quale, la parola fine, appare ancora lontana.
Per il resto è la cronaca di analisi, referti, vertici in procura, autopsia, per ora solo attesa. Da una parte l’ospedale, che parla di un quadro medico «gravissimo» sin dal momento dell’arrivo in ambulanza. Dall’altra la famiglia, assistita dall’avvocato Angelo Tambè, che non si arrende e vuole chiarezza. Il loro ragazzo è stato curato bene? Si poteva fare di più? Dall’azienda, il direttore sanitario Emanuele Cassarà respinge con forza ogni «riferimento a malpractice».
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