ENNA. Emergenza acqua, entro giovedì 12 la distribuzione dovrebbe gradualmente tornare normale nel frattempo il sindaco Maurizio Dipietro con un ordinanza avverte: l’acqua non è potabile. Dopo sei giorni, dal 4 novembre, di erogazione a macchia di leopardo ancora disagi per il capoluogo e i tredici comuni che devono centellinare l’acqua, disagi anche in alcune scuole (come l’istituto comprensivo De Amici – Garibaldi) che sono state rifornite dai Vigili del fuoco e attività commerciali.
A causare la crisi idrica nell’ennese, che in queste settimane sta dando il tormento a molte province dell’Isola, il cattivo funzionamento del potabilizzatore dell’Ancipa gestito da Siciliacque che si vedeva costretta a sospendere l'erogazione idrica nei comuni di Aidone, Agira, Calascibetta, Cerami, Gagliano, Enna, Leonforte, Nicosia, Nissoria, Piazza Armerina, Sperlinga, Troina, Valguarnera, Villarosa. Le piogge copiose delle scorse settimane, infatti, hanno riempito di fango il potabilizzatore della diga che fornisce i comuni dell'ennese rendendolo incapace di filtrare adeguatamente. Nei giorni scorsi, perciò, è stata data una quantità di acqua molto ridotta circa il 10 percento fino al fermo totale che ha lasciato a secco tutti o quasi tutti i rubinetti e i serbatoi delle città e delle sue famiglie. I comuni che ne hanno e continuano a soffrirne di più sono Piazza Armerina, Pietraperzia, Valguarnera, Aidone ed Enna.
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