In città non si parla d'altro che dell'arresto di Dario Sposito e della sua compagna Maria Esmeralda Milano, che lavorano come Asu al Comune di Enna e che sono accusati del reato di truffa aggravata ai danni del Comune, perché insieme o anche separatamente timbravano il cartellino per poi abbandonare il posto di lavoro.
Il Comune, se si arriverà al giudizio penale, si costituirà parte civile. Lo dichiara l'assessore e vicesindaco Ilaria Marazzotta.
In cinque mesi di indagini portate avanti dai carabinieri di Enna i due conviventi che lavorano all'Ufficio dell'avvocatura comunale come Asu (Assegno sociale di utilizzo) sono stati sorpresi più volte con pedinamenti, osservazioni, videoriprese e intercettazioni, a timbrare il cartellino per poi uscire dagli uffici comunali per andare al bar, dal tabaccaio, al supermercato, in altri uffici a sbrigare insomma commissioni personali.
"Sicuramente come Comune abbiamo avuto da questa vicenda - dice la Marazzotta - un danno all'immagine e credo che proprio per questo dovremmo chiedere di poterci costituire parte civile. Tuttavia la costituzione non è pacifica visto che - continua - i due essendo Asu non sono nostri dipendenti, ma ma noi siamo solamente gli utilizzatori".
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