«Le gravi dichiarazioni rese da Lorenzo Colaleo in merito alla vicenda che lo ha visto coinvolto nel procedimento penale per violenza sessuale ai danni di una ragazza, stigmatizza la totale assenza di qualsivoglia pentimento per quanto commesso da parte di chi ricopre un ruolo istituzionale che lo porta in costante contatto con giovani donne». Lo scrive in una nota l’avvocato della giovane vittima di violenza sessuale, Eleanna Parasiliti Molica, dopo alcune dichiarazioni, apparse sulla stampa del presidente regionale Anpas, che lo scorso 24 marzo ha patteggiato una condanna ad 1 anno e 4 mesi dopo la denuncia di una volontaria del Coc di Enna. «La sentenza di patteggiamento presuppone, infatti, un’ammissione di colpevolezza che gli attribuisce valore di prova» conclude l’avvocato. «Non ho ammesso la colpa. La mia pena è come quello di guida senza patente. Si parla di levità del reato, un bacio sulla guancia. Se lei ritiene il bacio sulla guancia una violenza sessuale, lo chiami in questo modo. Il giudice ha dato ragione alla ragazza, ma non c’è stato un processo e dunque anche la Cassazione dice che il patteggiamento non è una condanna perché non ci sono stati i tre gradi di giudizio» aveva detto Colaleo. Il presidente nazionale Anpas, Fabrizio Pregliasco, ha comunicato che della vicenda Colaleo si occuperà il consiglio nazionale questo mese.
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