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«Mi hanno minacciato», si difende il cappellano di Enna sorpreso a fornire droga a un detenuto

Rimane in carcere ad Agrigento Rosario Buccheri, il frate francescano, cappellano del carcere di Enna arrestato dalla polizia pentienziaria mentre cedeva un panetto di hashish a un detenuto. Lo ha deciso il gip del tribunale di Enna Giuseppe Noto che ha convalidato l’arresto. Il magistrato si era riservato, al termine dell’udienza su richiesta del legale di Buccheri, Nino Grippaldi, che aveva chiesto i domiciliari per il frate. Nella cella del frate, al convento dei francescani di Enna sono stati trovati armi e 35 mila euro in contanti.

L'interrogatorio del frate: «Sono stato minacciato»

«Sono stato minacciato». Lo ha detto Buccheri nel corso dell'interrogatorio di garanzia  il francescano, 59 anni, ex carabiniere ordinato frate nel 2002, con un precedente per furto di materiale militare. Buccheri, ha raccontato che sarebbe stato avvicinato da persone che non conosceva e minacciato. «Si renda disponibile» gli avrebbero detto minacciandolo. «Ho fatto una stupidaggine - ha detto Buccheri ai magistrati - avrei dovuto infornare i miei superiori». Il frate, che è stato prontamente sospeso dall’ordine dei Francescani, ha spiegato che quei 35 mila euro in contanti, ritrovati nella sua cella del convento, sarebbero tutti tracciabili, in parte proventi di una donazione familiare. Sul fronte delle armi, tra le quali un fucile a canne mozze e una pistola calibro 38 con matricola abrasa, il frate è stato meno collaborativo raccontando di averle avuto in dono da un amico palermitano di cui però non ha voluto svelare il nome. Al vaglio degli inquirenti anche i pizzini, trovati nell’abitazione del frate, con indicazioni chiare su a chi, ex detenuti, avrebbero potuto rivolgersi se avessero avuto bisogno di aiuto.

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