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Oasi di Troina: la Regione nomina una commissione ispettiva, insorge il Pd

Interrogazione all'Ars di Cracolici, che parla di ingerenza politica su un ente privato. L'avvocato rimosso, che è consigliere comunale di Diventerà Bellissima a Palermo, ha impugnato il provvedimento

Antonello Cracolici del Pd

Lo scontro fra il Consiglio d’amministrazione dell’Oasi di Troina e il direttore generale licenziato Claudio Volante finisce sui tavoli della politica, come era ampiamente prevedibile. Anche perché il dg silurato, avvocato e consigliere comunale a Palermo di Diventerà Bellissima, è un fedelissimo del deputato Alessandro Aricò ed è stato nominato in quel ruolo dall'assessore regionale alla Salute Ruggero Razza. Così, non c'è da meravigliarsi se dagli scranni di Sala d'Ercole il deputato del Pd Antonello Cracolici interviene sull'Oasi con una interrogazione nella quale dà almeno due notizie.

Il  ricorso di Volante

La prima è che l'ex direttore generale, rimosso dall'incarico lo scorso 28 febbraio, ha impugnato il provvedimento. Era stato nominato l'8 giugno 2021. Non ha avuto modo di completare nemmeno un anno su una poltrona da oltre 144 mila euro lordi annui, oltre a un premio del 20% in caso di raggiungimento degli obiettivi, rimborso spese per vitto e alloggio e auto di servizio, come ha scritto La Sicilia nei giorni scorsi. Il ricorso era nell'aria da venerdì scorso, quando l'avvocato consigliere comunale è uscito allo scoperto con un duro atto d'accusa nei confronti dei vertici dell’Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico per il ritardo mentale e l'involuzione cerebrale senile, una struttura privata ma finanziata dalla Regione Siciliana.

La commissione ispettiva

La seconda notizia è che proprio la Regione - ed esattamente l'assessorato alla Sanità guidato del delfino di Musumeci - ha deciso di inviare gli ispettori all'Oasi per verificare la fondatezza delle accuse del direttore generale ricorrente. Questo provvedimento - la nomina di una commissione ispettiva - è quello contestato dall'esponente dell'opposizione.

L'interrogazione parlamentare

«La nomina, da parte del direttore generale dell’assessorato alla Salute di una commissione ispettiva con l’intento di verificare la fondatezza dell’impugnativa presentata dal direttore generale dell’Irccs Oasi di Troina contro la revoca della sua nomina, rappresenta una forma di intromissione nella vita e nella gestione di un ente privato che potrebbe sfociare nell’inevitabile condizionamento dell’attività e delle scelte dell’ente», dice Antonello Cracolici, che è il primo firmatario di un’interrogazione con la quale chiama in causa proprio l’assessore regionale alla Salute. L'esponente del Pd sottolinea infatti che «l’assessorato non si era per nulla interessato delle denunce di ingerenze nella gestione dei servizi sanitari che stravolgevano la mission dell’Istituto presentate dalla Cgil regionale, né della meticolosa attività di indagine della commissione regionale antimafia, dalla quale sembrerebbe che buona parte degli addebiti formulati abbiano trovato riscontro. È indispensabile - conclude il parlamentare Pd - che l’assessore regionale alla Salute chiarisca quali sono stati i presupposti normativi della nomina della commissione ispettiva, per quali ragioni si è intervenuti con estrema urgenza mentre si sono totalmente ignorate le precedenti segnalazioni e come intende intervenire per evitare che in futuro possano presentarsi ingerenze politiche sulla struttura sanitaria d’eccellenza siciliana». Le ingerenze politiche sembrano dunque il vero bersaglio del Pd. Il timore è che l'istituto si trasformi in un serbatoio di consensi elettorali.

La revoca dell'incarico

Probabilmente è lo stesso timore che ha causato la rimozione del direttore generale. «Il Consiglio di amministrazione dell’Irccs Associazione Oasi Maria SS. di Troina - dice il comunicato pubblicato sul sito internet dell’Istituto nei giorni scorsi -, a seguito della seduta del 28 febbraio scorso, ha condiviso la necessità di revocare con effetto immediato l’incarico all’avvocato Claudio Volante come direttore generale dell’Istituto». I motivi? Poche parole: «La decisione della revoca - si legge nella nota - avviene in quanto è venuta meno la fiducia nei suoi confronti, a seguito delle sue azioni in chiaro contrasto con gli indirizzi strategici del Consiglio d’amministrazione, e che hanno creato situazioni non in linea con la missione dell’Opera». La funzione del direttore generale è stata assunta ad interim, in via transitoria, dal presidente dell’Istituto, don Silvio Rotondo. Sulla revoca ha subito chiesto chiarimenti un altro deputato dell'Ars, Elena Pagana, eletta nel collegio di Enna con il Movimento 5 Stelle ma adesso transitata a Diventerà Bellissima, che peraltro è la moglie dell'assessore Razza. In effetti, la nota del Cda non dice quali siano le «azioni in chiaro contrasto con gli indirizzi strategici del Consiglio d’amministrazione».

L'atto d'accusa di Volante

Pieno di particolari è invece l'atto d'accusa del dg silurato, che, come pubblicato nei giorni scorsi, stigmatizza il sistema delle società operative dell'Istituto, parlando esplicitamente di «scatole cinesi», e addebita la decisione dell'Istituto alla volontà di resistere ai piani di rientro dalle esposizioni con le banche predisposti dallo stesso direttore generale e alle sue inevase richieste di chiarimenti sulle società controllate. «Appena insediato - dice fra l'altro l'avvocato - sia il presidente del Cda che il direttore amministrativo mi ripetevano che l’organizzazione ed i rapporti tra le società facenti parte del gruppo dovevano rimanere inalterati. Dopo un’attenta verifica su queste società ho cominciato a chiedere spiegazioni». Anziché le risposte, è arrivata la revoca. Ma non la parola fine.

 

 

 

 

 

 

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